La storia della “Tana della Volpe” alle pendici del Monte Velino

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Lunedì ero di fretta e, mentre camminavo per le stradine del paese di Massa d’Albe, ho incontrato la mia vicina che mi ringraziava con gentilezza per aver tolto la neve di fronte casa sua, durante l’ultima nevicata. Ogni volta che mi incontra mi ricorda questa cosa; lei e suo marito sono anziani e per me é stato bello aiutarli, anzi mi sono anche divertito.
Ero di fretta e mentre la salutavo ha incominciato a parlarmi, ma io facevo del tutto per congedarmi, perché avevo poco tempo. Poi, però, all’improvviso, mi sono detto dentro: “fermati, liberati e ascolta”, Mi ha raccontato della guerra e di come si ricordasse ancora il rumore degli aerei che spuntavano dal Velino e dal Cafornia per bombardare Massa d’Albe e di come vivevano quei momenti, mi ha indicato un posto nella montagna dove andavano spesso a ripararsi e ha chiamato questo posto “la grotta della volpe”.

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Oggi sono andato lí e, non trovando la grotta perché ricoperta dai rovi, mi sono messo a raccogliere asparagi. Solo più tardi, insistendo, sono riuscita a trovarla. Mi sono infilato nei rovi e sono stato lí per qualche minuto, pensando a come potessero trascorrere quei momenti terribili e di come la montagna potesse offrire “ospitalità” e riparo anche nelle difficoltà umane.

Bene, tutto questo perché mi sono semplicemente fermato ad ascoltare ed ho dato tempo alla mia vita. Quante volte abbiamo detto “non ho tempo ora”? Forse troppe. È ora di recuperare perché non é mai tardi per concedere libertà a noi stessi.

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