Per vivere meglio colleziona momenti e non cose

COLLEZIONA MOMENTI, NON COSE

“La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini però, non conoscendo i momenti magici, finisce per vivere solo gli intervalli.”

Così un famoso filosofo occidentale riassume l’era moderna, la nostra personalissima corsa all’oro che acquista sempre più connotati materialistici e di possesso. Eppure in rari momenti in cui ci concediamo e arrendiamo alla nostra anima, tutte le cose che cerchiamo di accumulare freneticamente ed avidamente, spariscono e non hanno più senso perché ci concediamo (il lusso, ormai!) di abbandonarci ai nostri ricordi, ai nostri momenti.

Una fotografia, una canzone, un profumo, quando imprimiamo e rendiamo eterna una emozione, creiamo la nostra vera ricchezza…la fonte di vita dalla quale possiamo dire di bere felicità: non potere, non successo, non sodi. La felicità autentica risiede nella riconnessione con sé, nell’agire in accordo con i propri sentimenti, le proprie attitudini e i propri pensieri. Liberi da ciò che ci rende schiavi e ci sta stretto, libero dallo stress (strictus, appunto).

Abbandonarsi e farsi cullare nel mare dei ricordi, concentrarsi su una particolare emozione provata in un determinato momento, sembra renderci più vulnerabili, ma in realtà fa affiorare un po’ quella parte selvaggia e incontaminata che ci fa sentire liberi e vivi.

Girovagare per questi luoghi, ci permette di capire e di interpretare il mondo e le nostre esperienze con un punto di vista totalmente diverso, scevro da ogni contaminazione.

È come una fotografia. Imprime immagini, fissa ricordi ed emozioni. Ma ognuno ne dà una interpretazione, secondo la sua esperienza.

In questo senso la montagna ci aiuta. Favorisce la calma, la meditazione e la contemplazione, fatto che spiega i perché dell’insediamento dei monasteri e dei luoghi di culto sui fianchi di essa. D’altronde l’idea della verticalità, della massa, le conferisce un carattere sacrale, come espressione dell’essere: la montagna simboleggia l’ascesi interiore. Questo significato mistico proviene dal fatto che la cima è, di fatto, il punto di incontro tra cielo e terra, una sorta di “centro della vita” di cui l’uomo, praticandola, gode di tutti i benefici.

Esperienza, felicità… sono nient’altro che la somma dei momenti trattenuti da ognuno di noi: la natura di questi momenti ci forgia il carattere, il comportamento, le scelte. E diventano NOI.

Sarebbe bello poter mostrare questo lato senza freni, avremmo sicuramente rapporti più consapevoli, più autentici. Nel caso di delusioni, di episodi negativi, sapremmo a chi dare la colpa. E invece no, teniamo tutto nascosto, pur continuando a dare la colpa all’altro per il nostro dolore.

Essere un libro aperto può andar bene solo nelle mani di chi sa leggerti, di chi sai, colleziona momenti simili ai tuoi, anzi, li condivide addirittura. È inevitabile piangere…ma che siano lacrime di gioia, di stupore, di vita.

di Silvia Collalti

 

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