Carlina Bianca

CARLINA BIANCA (carlina acaulis)
Questa pianta dal duro aspetto spinoso nasce e si sviluppa in habitat montano, tra i 1600 e i 2000 metri s.l.m., ben accolta da terreni silicei o calcarei, meglio se sassosi. Molto spesso sarà capitato di trovarla passeggiando in campagna, dove si difende bene con i suoi piccoli aculei da chi distrattamente stesse per calpestarla. D’estate, sui terreni arsi dal sole, fiorisce, aprendo capolini vistosi con petali candidi, quasi lucidi, disposti a raggiera.

Carlina BiancaUSI E PROPRIETA’:
Usata dagli erboristi come antisettico naturale, tonico e diuretico, si credeva potesse tener lontano persino il malocchio, tanto che i Sassoni erano soliti portarla con sè come un talismano contro qualunque tipo di male. La capacità dei fiori di aprirsi quando l’aria si fa asciutta e secca e chiudersi, al contrario, quando si appresta un temporale, fa di questa pianta un barometro naturale e spesso, per questo motivo, nelle zone di campagna la si trovava appesa alle porte.

Carlina BiancaMITI E LEGGENDE:
E’ tradizione ritenere che la nostra Carlina debba il proprio nome all’imperatore Carlo Magno che, durante una pestilenza, riuscì miracolosamente a curare il proprio esercito, fermo alle porte di Roma, proprio grazie a questa pianta.
Non sapendo cosa fare, infatti, pregò Dio che gli desse speranza e salvasse i suoi uomini in qualunque modo e questi gli inviò in risposta un angelo armato di un arco ed una freccia. Qualunque arbusto l’imperatore avesse colpito scoccandola avrebbe avuto il potere di salvarli tutti, diventando pianta officinale. Se Carlo Magno riuscì a curarli, dunque, lo dovette alla pianta che ne ricorda l’impresa.