DAPHNE LAUREOLA: la verità dietro il mito d’amore di Apollo e Dafne


DAPHNE LAUREOLA o LAURELLA (velenosa)

Quest’arbusto sempreverde, che trova il suo habitat migliore nelle foreste di latifoglie, nelle faggete e nei luoghi umidi, fiorisce in primavera ed in tarda estate porta a maturazione bacche nere ovali e lucide.

Deve il suo nome alla particolarità delle sue foglie lanceolate e coriacee, che tanto ricordano quelle del più noto Lauro o Alloro, di cui, solo apparentemente, sembrerebbe essere una forma minore. In realtà le due piante non potrebbero essere più diverse, se si pensa che la prima è spesso presente in cucina come erba aromatica, mentre la nostra potrebbe uccidere un uomo in breve tempo, tanto è velenosa in ogni sua parte.

MITI E LEGGENDE:

Apollo e Dafne
John William Waterhouse, Apollo and Daphne (1908)

Il noto mito di Apollo e Dafne, raccontato in arte centinaia di volte da poeti, pittori e scultori, torna spesso anche in botanica a ricordo della metamorfosi della ninfa che, piuttosto che finir preda del dio, chiese ed ottenne di divenire un arbusto. A far da contraltare alla libido del giovane Apollo, che per la prima volta perdeva la testa per una giovane, troviamo infatti Dafne, simbolo della castità cara a Diana. Cupido, dio dell’amore, geloso della prepotente bellezza del dio del sole, volle condannare Apollo a pene d’amore che altrimenti non avrebbe mai sofferto, scagliando una freccia d’oro al giovane, perché si innamorasse, ed una di piombo a Dafne perché, al contrario, ne rifiutasse la corte.
Daphne LaureolaOgni pianta che, dal tempo antico del mito ad oggi, porta il suo nome, dunque, nasconde tra le sue foglie un po’ della bellezza della giovane ninfa, dal Lauro nobile alla nostra Laurella, come se, dai loro arbusti, non dovesse spegnersi mai.

Nelle foto: la Daphne Laureola incontrata e fotografata da noi e l’opera “Apollo e Dafne” (1908) di John William Waterhouse.