Le risorgenti del fiume Imele: il fiume freddo delle profondità [VIDEO]

La risorgente del fiume Imele

Tagliacozzo (Aq)

 

Risorgenti dell’Imele

L’Imele, noto affluente del Tevere, citato anche da Virgilio nell’Eneide, è un idronimo probabilmente coniato dagli abitanti primitivi di questi luoghi, come espressione dell’immagine della mente umana.

Secondo alcuni richiama o il vocabolo latino hiemns (inverno, freddo) o ancor meglio l’aggettivo latino imus (profondità) che ben si associano alla realtà del fiume. Dunque Imele, “il fiume freddo delle profondità”.

 

Esso nasce alla sorgente di Verrecchie, a circa 1.005 m, alla base del versante nord-orientale della catena dei Monti Simbruini (Monte Padiglione); dopo aver percorso un breve tratto sotto la luce del sole, si inghiotte nelle viscere della terra, presso l’Otre di Verrecchie (detto J’Ote), alle pendici sud occidentali della dorsale della catena dei Monti Carseolani, a circa 944 m di quota (Monti Forte); successivamente percorre un tortuoso e articolato tratto sotterraneo, lungo in linea d’aria circa 3 km, che si sviluppa nel cuore della roccia calcarea dei Monti Forte e La Difesa, fino a riemergere a Tagliacozzo, alla risorgente di Capoacqua a circa 850 m di quota, compiendo un dislivello di circa 100 m.