Differenza tra trekking, escursione e cammino

 

John Muir ha scritto: “In ogni passeggiata nella natura l’uomo riceve molto di più di ciò che cerca”.

Niente di più vero per chi vuole conoscersi meglio attraverso il camminare nella natura.

E allora camminare diviene l’opportunità principe per l’ascolto di sé e la connessione con l’io profondo che ci “guida” verso un modo di vivere più autentico.

Spesso mi domandano che cosa sia un trekking, un’escursione, un cammino e quali siano le differenze.

Questi tre termini vengono utilizzati in modo generico per descrivere tutte le attività outdoor, ma in realtà hanno origini e significati diversi.

Trekking

La parola trekking deriva dall’inglese “to trek” e significa intraprendere un gran viaggio. Questa parola trae le sue origini dai boeri (un popolo cristiano, d’origine europea, ma etnicamente composito, che si era andato formando nell’Africa meridionale nei secoli XVII e XVIII), che con la parola “trekken” indicavano l’atto di seguire i solchi lasciati dai pesanti carri dell’epoca per spostarsi da un centro abitato all’altro.

Questa parola si diffuse in Inghilterra dopo il 1835, quando sulle riviste si cominciava a leggere della migrazione dei boeri, raccontata dai giornalisti e dai viaggiatori.

I contadini boeri, a circa metà del 1800, furono costretti a migrare in cerca di nuovi territori per l’occupazione delle loro terre da parte degli inglesi.

Compirono così il cosiddetto The Great Trek, una specie di conquista americana del West in territorio africano, che dette vita poi alle piccole colonie sudafricane del popolo boero.

Oggi il concetto di trekking è inteso come conoscere nuove mete, camminando per più giorni, su diverse tipologie di sentieri, immergendosi completamente nella natura, assaporando l’intero itinerario dal mattino presto fino a sera.

Quindi chi fa trekking ha tutto l’equipaggiamento e l’abbigliamento necessario per dormire nei rifugi e bivacchi di montagna o in tenda, organizza il suo itinerario in tappe, basate sulla propria preparazione fisica per durata e difficoltà.

Escursione

 La parola escursione ha origine da excursio – onis, derivazione latina di excurrère, ovvero correre fuori.

Breve itinerario percorso a scopo ricreativo, turistico o scientifico; si riferisce in particolare a itinerari percorsi in montagna.

Quindi l’escursione è un’uscita in montagna, più o meno lunga, che ha durata inferiore al trekking; normalmente dalle poche ore all’intera giornata e, come il trekking, è di diverse tipologie di difficoltà.

Il Club Alpino Italiano, una delle principali associazioni dell’ ”andar per monti”, ha elaborato una classificazione delle difficoltà che potete leggere qui.

Qualsiasi sia la scelta, per intraprendere un’escursione è importante avere con sé tutto l’abbigliamento e l’equipaggiamento necessario per non farsi trovare impreparati davanti agli imprevisti e avere forma fisica adeguata alla meta che ci si prefigge.

Cammino

Nella Direttiva del MiBACT che istituiva l’Anno dei Cammini e un “Atlante dei Cammini d’Italia”, era contenuta una definizione del Ministero, che è perfettamente in linea con la nostra:

“Sono considerati “cammini” gli itinerari culturali di particolare rilievo europeo e/o nazionale, percorribili a piedi o con altre forme di mobilità dolce sostenibile, e che rappresentano una modalità di fruizione del patrimonio naturale e culturale diffuso, nonché una occasione di valorizzazione degli attrattori naturali, culturali e dei territori interessati. In coerenza con la visione del Consiglio d’Europa, i cammini attraversano una o più regioni, possono far parte di tracciati europei, si organizzano intorno a temi di interesse storico, culturale, artistico, religioso o sociale” (MiBACT decreto 567 del 16/12/2015).

A differenza del trekking, i cammini possono essere, per la maggior parte, a basse quote e anche su strade a fondo artificiale. Sono percorsi con una tematica portante significativa: spirituale, religiosa, storico-artistica, naturalistica.

Questo fa sì che in un cammino si possa acquisire una maggiore consapevolezza e condivisione del territorio che attraversa.

Lo si può percorrere dormendo in ostelli, b&b, agriturismi, affittacamere, pensioncine, oppure in tenda, e in generale ha un’ospitalità organizzata lungo le tappe che sono di sviluppo relativamente contenuto.

Il cammino può avere un salvacondotto / credenziale / lasciapassare da far timbrare durante il percorso e un attestato / diploma che viene rilasciato a fine percorso.

Negli ultimi anni i Cammini sono diventati un vero e proprio modello di turismo, spesso dando nuova vita e nuove opportunità a territori altrimenti sconosciuti, ma che raccontano tanto e meritano i nostri passi.

“In ogni stagione, e a qualunque ora del giorno e della notte, è sempre stata mia cura migliorare quanto più potessi l’attimo in cui mi trovavo a vivere, e fermarlo per vivere nel punto d’incontro di due eternità, il passato e il futuro, vale a dire nel presente.”

 Henry David Thoreau

Di Ercole Wild

Uscito il mio libro “L’Odore del Selvatico” per Edizioni Kirke

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