Io sono un orso. Il Marsicano

Io sono un orso. Il Marsicano

Mi ha classificato “marsicano” e della mia specie non ne siamo rimasti molti, anzi, in verità siamo veramente pochi.
Ciò che non è umano, spesso viene visto come un invasore, come un pericolo da estirpare: una “specie nociva” come mi hai chiamato per tanti anni, e per tanti anni tu, uomo, mi hai perseguitato e ucciso.

Hai cercato di strapparmi da quelle terre, per portare via quanto di vero e selvaggio vi era ancora.
Ma io ho resistito e sono ancora qui con il mio passo sicuro, agile e possente.

 

Hai “inventato” territori che tu chiami “aree protette”, alcune grandi, altre più piccole, in cui custodisci e proteggi ciò che prima uccidevi.
Quelle aree però rappresentano il tuo fallimento, perché stai dimostrando a te stesso che non ti fidi dei tuoi simili.
Hai avuto bisogno di creare recinti immaginari, altri veri, per continuare a vederci?

Se fossi stato umano mi avresti considerato pazzo per queste parole che ti dico.
Nel mondo selvaggio non esiste pazzia, ma solo la folle voglia di vita; è la natura che ci vuole così.
Il nostro cuore è pulito, privo di maschere e di menzogne; trova sempre quel vento capace di insegnargli qualcosa che è in simbiosi con la libertà.

 

So bene che quando mi incontri provi grande emozione; un’emozione che porterai per sempre con te e che la racconterai ai tuoi amici, ai tuoi figli, ai tuoi nipoti, e di questo ne sono felice.
Continuo con il mio passo che sveglia e risveglia la parte più bella, antica e naturale di te. Siamo pochi ma capaci di accendere i mille fuochi che giacciono nel tuo animo, e ogni volta che ti incontro, uomo, ti mostro che il selvaggio rivive in me in tutto il suo splendore.

L’emozione che provi, nel vedermi nella natura, risveglia il tuo animo antico e selvaggio che il mondo di oggi ha assopito.

di Ercole Wild